giovedì 31 luglio 2008

La Malpy, La Amsty, La Linko

La Malpy: una lunghissima notte! Perché c’è un’afa terribile e perché tutti i sedili comodi sono occupati. E perché anche tutti i sedili scomodi ma con vicino una presa sono occupati. Scelgo a casaccio, mi siedo accanto a un ragazzo indiano che sta studiando al computer. STUDIANDO. Cioè, sono le 11pm del 31 luglio in un aeroporto, e lui sta studiando. Programmazione, o qualcosa del genere. La cosa mi irrita parecchio sia perché senza attaccarmi alla presa non posso guardare i miei film, sia perchè mi rendo conto sempre di più che gli indiani e i cinesi a breve conquisteranno il mondo. E dire che in centroeuropa c’è persino chi, ignaro, li alleva e li accudisce con amore… Dall’altra parte una ragazzina americana parla al cellulare con la madre. Con le cuffie nelle orecchie e l’ipod rigorosamente spento seguo con curiosità le vicende e i racconti della fanciulla, e dopo un’ora e mezza di telefonata so tutto di lei e del suo cugino italiano Ciussappe (Giuseppe), che è appena andata a trovare in Sicilia. Mi annoio e sono stanco, ma sto troppo scomodo per dormire. Alle 3am l’indiano stacca finalmente il suo computer, e io riesco a guardarmi in santa pace un paio di film prima di imbarcarmi.

La Amsty: pauuula! Immenso centro di smistamento verso tutt’Europa e verso le Americhe. Da un estremità all’altra dell’aeroporto sono circa 45min a piedi: l’ideale per chi ha una coincidenza un po’ “stretta” da prendere. Ma è l’aereo per Linkoping a lasciarmi senza parole. Cioè, io non avevo grosse pretese, mi sarei accontentato del solito 737, un aereo modesto, ma che il suo sporco lavoro lo porta sempre a termine. E invece no, il mezzo in questione (perché di aereo non si può parlare) si chiama CityHopper. Per farvi un’idea, potete immaginarvi qualcosa di simile a un aliante o a un deltaplano, vedete voi. All’interno una ventina di posti e una sola hostess, in qualità di tuttofare. Con queste fantastiche premesse, a cui si sono aggiunti la foratura di una ruota poco prima della partenza e sinistri cigolii provenienti dalle ali, temevo seriamente di dover pedalare durante il decollo!

La Linko: casa! Sospinto dalle preghiere dei passeggeri l’aereo, anzi il CityHopper, raggiunge il piccolissimo aeroporto di Linkoping, dove atterra con qualche difficoltà alle 11.30am. Puntuale. Ci infiliamo in una casetta grossa come il mio garage, che è l’edificio principale dell’aeroporto, in cui ci vengono consegnati a mano i bagagli, una decina di valigie in tutto. Poi via di corsa verso casa. Fuori è tutto come l’avevo lasciato: il sole, il vento, i boschi e il cielo limpido. Sembra la più grossa delle banalità ma non lo è.
Perché non c’è niente da fare: qui si respira un’aria diversa.

lunedì 14 luglio 2008

Road to Las Vegas

Più alto delle case, più alto delle nuvole, più alto del cielo. A sfidare i colori e le luci del tramonto. A sfidare Dio.

Just there, just on the road to Las Vegas.

* foto di Albert Watson